Cos’è l’Alzheimer

L’Alzheimer è una patologia neurologica degenerativa che colpisce il cervello, conducendo progressivamente il malato a uno stato di totale dipendenza, creando quindi una situazione molto complessa e difficile per la famiglia che lo deve assistere.

Attualmente sono stimati 600.000* casi di Alzheimer in Italia con un incremento di circa 80.000** nuovi malati ogni anno; purtroppo, non sono disponibili cure farmacologiche risolutive e l’assistenza grava per l’80 % * dei casi sulla famiglia che deve dedicare l’intera giornata alla gestione del malato pagando un importante prezzo sia in termini di stress psicologico che in termini economici (10.600,00 Euro annui destinati al pagamento di servizi e prestazioni)*.

La famiglia rimane quindi il principale e continuativo sostegno per il malato di Alzheimer. A fronte di una patologia grave, l’aiuto concreto è l’unica soluzione per il paziente e per la famiglia.

Sebbene medicina e farmacologia abbiano fatto progressi, la famiglia rimane il principale e continuativo sostegno per il malato di Alzheimer. A fronte di una patologia grave e ancora senza cure risolutive, l’aiuto concreto è l’unica soluzione per il paziente e per la famiglia.

* Censis 2007

** Ilsa (Italian Longitudinal Study on Ageing)

SINTOMI DELLA DEMENZA

La demenza non è conseguenza inesorabile dell’invecchiamento, molti anziani ultranovantenni hanno conservato le funzioni cerebrali e quindi sappiamo che è possibile anche vivere un’età avanzata in salute.

La demenza é un insieme di sintomi dovuti ad una malattia che colpisce il cervello e che comporto un peggioramento di:

  • facoltà mentali (memoria, linguaggio, capacità di ragionamento, capacità di riconoscere oggetti e persone)
  • affettività ed emotività (depressione, ansia)
  • comportamento e personalità (aggressività, agitazione)

Questi sintomi non permettono le attività quotidiane sociali e lavorative del malato, con conseguente peggioramento della qualità della vita, isolamento e perdita di autonomia.

Esistono diverse forme di demenza, la più comune è la malattia di Alzheimer, che prende il nome da Alois Alzheimer, neuropsichiatra tedesco che ha descritto per primo la malattia.

SINTOMI DELL’ALZHEIMER

Nel 2005 l’American Alzheimer Association ha pubblicato i 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer:
  1. andare in confusione ed avere dei vuoti di memoria,
  2. non riuscire più a fare le cose di tutti i giorni,
  3. faticare a trovare le parole giuste,
  4. dare l’impressione di avere perso il senso dell’orientamento,
  5. indossare più abiti, uno sopra all’altro, come se non si sapesse vestire,
  6. avere problemi con il conteggio dei soldi,
  7. riporre gli oggetti in posti inconsueti,
  8. avere sbalzi d’umore senza motivo,
  9. cambiare carattere,
  10. avere meno interessi e meno spirito d’iniziativa

Quando sono visibili almeno quattro di questi campanelli d’allarme è bene confrontarsi con il proprio medico.

In ogni caso, quando si presentano deficit di memoria, anche lievi, è importante consultare uno specialista per una valutazione.

Spesso non basta una solo visita , ne tantomeno un iter medico per formulare una diagnosi precisa ma serve un paragone tra i risultati a distanza di tempo.  La malattia infatti ha diverse modalità per manifestarsi ed evolvere nel corso degli anni: mediamente dura da 7 a 12 anni, fino ad arrivare a presentarsi da 2 a 20 anni.